Le mani non devono essere perfette per fare carezze creative

venerdì 30 luglio 2010

Dispacci dalla Cambogia #2

dopo una settimana io sto bene, ho iniziato il lavoro vero ed ho anche cominciato ad essere sola, in quanto i cooperanti sono tornati in capitale. ci sono talmente tante cose di cui vorrei parlarvi, talmente tante cose che vorrei poteste vedere con i vostri occhi....
essere da soli qui puo' essere un' arma a doppio taglio, da un lato va bene perche' ci sono talmente tante cose da metabolizzare, che a volte la testa scoppia e vuoi solo silenzio. ieri, ad esempio, pensavo di non riuscire ad arrivare a sera, troppo rumore e poco spazio in mente. il lato negativo e' che poi non puoi condividere questi pensieri, non a caldo almeno, perche' scrivere una mail, per quanto dettagliata, non e' assolutamente la stessa cosa.

dopo una settimana a seap reap eccovi le mie impressioni su questa citta'.... non mi piace, e' spaventosamente tendente all' occidente, ci sono strade che potresti trovare ovunque nel mondo piene di ristoranti e turisti; x 3 dollari puoi farti mangiare i piedi da piccoli pescetti la cui vita e' costretta in una vasca a mozzicare piedi puzzolenti di turisti che non hanno nulla di meglio da fare. siem reap e' assolutamente la citta' piu' turistica dell' intera cambogia, ma la cosa si ferma qui, perche' qui cé angkor, moltissimi non sanno nemmeno dove sia phnom penh.
una sera parlando con i cooperanti mi hanno detto che l'africa e' molto molto piu' indetro della cambogia, perche' non cé'turismo, fondamentalmente. il turismo muove i soldi, fa arrivare l'elettricita' ovunque perche' bisogna garantire lo stesso standard di benefici a tutti i turisti.
turisti, non viaggiatori, perche' sono decisamente due categorie diverse.

qui non esiste un sistema idrico che garantisca acqua potabile neanche nelle case, in compenso ci sono una marea di bottiglie d'acqua per tutti. marche occidentali poche: nestle, evian, pepsi, ma le altre hanno i simboli governativi. quanto ci guadagna il governo dalla vendita di bottiglie dácqua? non sarebbe meglio investire in un acquedotto pubblico cosi da assicurare acqua per tutti? e' evidente che questa non e' la priorita'.

la cambogia ha saltato dei passaggi nello sviluppo economico, passando direttamente dai bombardamenti alla globalizzazione.

ho visto i primi mutilati, passano quasi inosservati tra una pubblicita' e l'altra, ma quanti altri ce ne sono? non ho ancora visto un cambogiano con gli occhiali e nemmeno negozi di ottica... ma ci vedono tutti benissimo??

sto leggendo "'fantasmi'' di terzani ed ha molto piu senso leggerlo qui, molte cose sono cambiate ma tante sono davvero uguali a 30, 40 anni fa, sentite:
'' il paese non si e' mai ripreso, c'e' chi dice che non esista piu', interamente colonizzato da interessi economici internazionali, e' ancora in mano a hun sen, ex khmer rosso passato sotto la protezione dei vietnamiti e ora di nuovo legato ai primi, un dittatore spietato e corrotto che la sta svendendo, pezzo per pezzo, al miglior offerente sul mercato...''

''la cambogia, questo struggente paese, mostra a tiziano come gira il mondo. dopo tanti morti, tanta tanta distruzione, tanti ideali delusi, non resta che il consumismo...''

sono le parole migliori per descrivere la cambogia....

lo scorso week end sono stata a visitare i templi di angkor. magnifici artisticamente parlando, ma sono un' enorme macchina per fare soldi (o almeno e' cosi che vengono sfruttati).
il 75% degli introiti va al ministero delle finanze e chissa cosa ne fanno. un'altra parte va al consorzio (giappo thai) e tutto attorno i templi ci sono villaggi di persone poverissime.
sono stati due giorni molto molto duri.

i templi sono completamente invasi dai turisti, e' difficile a volte camminarci (e qui e' bassa stagione). sno il simbolo del paese ma allo stesso tempo ne rappresentano tutte le contraddizioni. appena entri od esci da un templio vieni assalito da orde di bambini che per un dollaro ti venderebbero la loro innocenza, anche se in realta' quella non gli e' mai , forse, appartenuta.
parlano quasi tutti inglese, o meglio, conoscono le cose necessarie: 1$, cold water, laaady, you don't have buy from me, do you want a scarf, where you're from? ed in base alla rispsota ti dicono la capitale del paese.
sanno l'inglese ''commerciale'' di queste parti, ma non sanno scrivere la loro lingua il piu delle volte. con alcuni mi sono fermata a parlare, ho chiesto l'eta' e la piu grande aveva 14 anni (a detta sua). sono svegli, ma tradiscono la loro ingenuita' se ci parli un po'. mi han chiesto se potevo comprar loro da mangiare (che altro non e' che un modo per portarti a mangiare dai loro genitori o datori di lacoro), ma quando ho tirato fuori una barretta kellog's (souvenir dall' italia) gli son brillati gli occhi.
alla fini non ce l'ho fatta, ad una ho detto che non do soldi ai bambini perche' loro dovrebbero giocare, non lavorare, e poi ci siamo messe a parlare un po'... nascoste pero' che se le vede la polizia son guai.... ovviamente la polizia sa perfettamente che loro ci sono.

Poi, una cosa che mi ha dato molta tristezza, quando si arriva in un templio che faccio fatica a descrivere e definire perche' davvero stupendo, non ti dicono come si chiama, ma ti dicono 'tomb raider' perche' e' dove e' stato girato il film. persino sulla lonely planet e'indicato 'tomb raider's tree'. questa cosa mi ha avvilita molto.

tutti questi villaggetti sparsi sulla strada ofrono cibo a bassi costi, poi se ci passi dopo che tutti i turisti sono andati via, ti rendi conto che oltre ad essere ristorantini quelle sono le case della gente. li loro ci vivono, ci sono amache dappertutto ed i bambini, finito il circo multietnico dei turisti possono finalmente giocare... nudi e scalzi come son stati tutto il giorno, ma liberi di essere bambini e non venditori..

una cosa ho notato dei cambogiani, a tavola sono molto piu liberi di noi, fanno rumore, digeriscono rumorosamente senza problemi, perche' infondo le formalita' sono inutili, non c'e' nulla di male nella digestione.

ho visitato anche il museo delle mine anti uomo, dovrebbe essere tappa obbligata per chiunque venga in cambogia. e' piccolo, ma pieno di bombe e missili; ti da una perfetta idea delle ferite della cambogia. dietro ospita e mantiene un centro di accoglienza per bambini vittime delle mine. non e' visitabile a meno che non si ottenga un permesso specialissimo. ho intravisto una ragazza sui 15 anni a cui mancava la gamba sinistra dal ginocchio in giu. camminava perfettamente senza stampelle. mi ha lacerata. era la sua vita normale, 30 secondi della sua vita quotidiana, eppure e' stato davvero terribile.
angkor e' circondata di bande di mutilati che si mettono a suonare appena arriva un turista. la prima la guardi, anche un po' incuriosita, l' ultima la oltrepassi velocemente sperando che non suonino. di nuovo, come per i bambni, e'una cosa che mi rattrista molto. quella gente e' stat sventrata da bombe che non hanno nulla a che fare con loro e non gli resta molto altro da fare che spettacolarizzare le loro protesi.

piu' dei templi, dunque, mi ha colpito la loro popolazione, anche se questi giorni hanno segnato in me ferite profondissime e regalato tanti tanti dubbi.

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