Le mani non devono essere perfette per fare carezze creative

domenica 22 agosto 2010

Io non sono qui.

Tornare a casa dopo un'esperienza come quella che ho vissuto, è la cosa più difficile da fare.
Tornare a casa e cercare di mettere assieme la tua vecchia vita e la vita che ti ha cambiata profondamente ti provoca dei sentimenti e delle sensazioni decisamente difficili da gestire e comprendere.

Mi manca la Cambogia. Mi manca la semplicità della sua vita, l'immediatezza nelle relazioni, la verità dei rapporti che ti accolgono con grandi sorrisi.
Qui la gente se guardandoti sorride, non sorride CON te ma DI te, e questa cosa non la sopporto più.
La Cambogia ha profondamente rivoluzionato il mio essere, facendomi scoprire una parte di me che avevo dimenticato, ridonandomi la mia vera essenza, regalandomi una forza che non credevo mi appartenesse più.
Sono diventata adulta in Cambogia, pronta a prendermi responsabilità che prima di partire neanche consideravo. Vedo le cose in maniera diversa, da un altro punto di vista, quello di una persona che si è trovata di fronte ai propri limiti ed alle proprie debolezze ed ha imparato a gestirle e farci i conti.

Sono stata accolta con il cuore aperto da persone che non sapevano neanche dove fosse il paese da cui vengo. Hanno fatto di tutto per farmi stare bene e per rendermi come loro. Ed è stato un regalo bellissimo sentirsi dire che secondo loro io in parte cambogiana lo ero già.

Non ho scelto la Cambogia prima di partire, è lei che ha scelto me e mi ha chiamata a conoscerla ed amarla.
Tornerò li, ci tornerò presto e chissà che la mia vita non prosegua li, dove i rapporti umani sono ancora la cosa più importante, dove la verità delle relazioni è l'unica cosa che conta.

Aukun Kampuchea, ci rivediamo presto.

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